The Italian Health Day
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The Italian Health Day

Venerdì 25 marzo 2022 presso l'Auditorium Piccinno del Ministero della Salute vi è stato l'evento The Italian Health day "I cantieri per la sanità del futuro".

L'avvenimento ha lo scopo di illustrare lo stato di salute del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e le sfide da affrontare per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Durante l'evento è stato presentato il "1° Rapporto annuale Janssen-Censis sulla Sanità Italiana" realizzato da Censis, in collaborazione con Janssen Jonshon & Jonshon, che ha lo scopo di mostrare la percezione che i cittadini hanno del SSN e di raccontare come sarà la sanità del futuro.

Si tratta di un Rapporto innovativo suddiviso in quattro sezioni:

  1. Health stories: analisi dei fenomeni del rapporto dei cittadini italiani con la sanità e la salute che influenzeranno la sanità del futuro
  2. Health files: le tendenze strutturali che rappresentano il contesto sia sociale che istituzionale della sanità e della salute
  3. Health dataroom: gli indicatori fondamentali sulla salute e la sanità a livello regionale
  4. Health keyword: la parola chiave RInnoVAzione che nasce dalla fusione delle parole Ricerca, Innovazione, Azione e Rinnova.

Il Rapporto individua quattro soggetti che devono collaborare per migliorare il SSN: i cittadini, i medici, gli innovatori e i digital health.

Essi saranno chiamati ad affrontare quattro sfide fondamentali: l'invecchiamento demografico, il superamento del razionamento sanitario, la prevenzione e l'equità.

  • Il progressivo invecchiamento della popolazione è un problema molto importante per la Sanità italiana, in quanto causerà l'aumento del numero delle persone con patologie, di soggetti con disabilità e/o non autosufficienti che comporterà una maggiore richiesta di prestazioni sanitarie.
  • Con la pandemia si è assistito all'intensificarsi del problema del razionamento sanitario. Tuttavia, si tratta di un problema già evidente prima del Covid, causato dalle lunghe liste d'attesa, dalle rinunce da parte dei pazienti o dai rinvii delle prestazioni.
  • La prevenzione è un elemento fondamentale per il futuro della sanità. Dall'indagine è emerso che gli italiani sono molto attenti a questo tema, infatti il 66,5% della popolazione svolge periodicamente visite ed accertamenti di prevenzione. Inoltre, l'82,1% dei cittadini adotta comportamenti salutari, come l'attività fisica, una sana alimentazione e prudenza nell'utilizzo di sostanze nocive come alcool e fumo. Dal punto di vista informativo, il 66,9% dei cittadini si informa autonomamente sulla propria salute, mentre il 41,6% dialoga attivamente con i medici. Il 93,9% dei cittadini ritiene che i medici debbano avere un ruolo centrale nel processo di innovazione e prevenzione del SSN e il 94,7% della popolazione vorrebbe che essi abbiano più tempo per i pazienti attraverso la riduzione degli eccessivi carichi amministrativi e burocratici. Il medico viene percepito come una garanzia per il cittadino, infatti 92,1% dei cittadini ha fiducia nei medici. 
  • L'equità interessa soprattutto le disparità tra le varie Regioni italiane. Nonostante le disuguaglianze il 73,2% degli italiani ha fiducia nel Servizio Sanitario della Regione di appartenenza e il 61% ritiene che, soprattutto a seguito della pandemia, il Sistema Sanitario migliorerà.

Gli innovatori sono i ricercatori scientifici e le imprese del farmaco. Il 90,1% degli italiani ritiene che sia essenziale una cooperazione tra gli Stati e le imprese del farmaco nella ricerca e nella sperimentazione scientifica, inoltre il 93,7% dei cittadini percepisce la spesa per la salute e la sanità, non come un costo, bensì come un investimento che porterà a tre risultati importanti: 

  1. Maggiore efficacia delle cure (94% italiani);
  2. Scoperta di tecniche e metodologie innovative che permettano di rispondere repentinamente alle sfide causate da nuovi virus o batteri (92%italiani);
  3. Riduzione del rischio di ammalarsi attraverso nuovi farmaci preventivi e vaccini, nonché accertamenti per diagnosi precoci(91,1%italiani).

Il Rapporto evidenzia la percezione che i cittadini hanno dei dati personali sanitari. Il 70,1% di essi è ben disposto a cedere i dati sulla propria salute per fini di ricerca, studi e sperimentazioni, anche perché il 66,2% è convinto che questi dati vengano utilizzati dalle istituzioni nel rispetto della normativa sulla privacy. Per la gestione corretta di tali dati i cittadini ritengono che sia necessario potenziare le competenze degli operatori sanitari (79,9% italiani) e dii pazienti e famigliari (78,7% italiani)

Il risultato atteso dal Rapporto è la massimizzazione del valore salute, che si potrà raggiungere solo superando la standardizzazione e aumentando la personalizzazione delle cure e dell'assistenza. Inoltre la salute è intesa come un valore irrinunciabile da raggiungere garantendo allo stesso tempo una sostenibilità economica.

 

 

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